Preoccupazione per la salute di Papa Francesco: l’infettivologo Andreoni sottolinea i rischi dell’influenza su pazienti fragili.
Durante la messa celebrata in piazza San Pietro, Papa Francesco ha interrotto l’omelia dichiarando di avere difficoltà a respirare. Questo episodio ha destato preoccupazione, considerando che il Pontefice è ancora in convalescenza dopo un raffreddore che lo ha colpito nei giorni precedenti. Ecco l’intervento dell’infettivologo Andreoni a Adnkronos.com.
![Papa Francesco](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2025/01/SH_Papa_Francesco.jpg)
Il parere dell’esperto Andreoni sulla salute di Papa Francesco
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), ha spiegato che nei pazienti fragili l’influenza può avere un decorso più lungo e pesante. In particolare, può portare a “può portare a scompensi, da quelli cardiaci a quelli polmonari, ma anche il diabete“.
“Il Papa non riusciva a prendere ossigeno, non sappiamo se per una bronchite o un’asma. Probabilmente è sotto effetto del cortisone, purtroppo le infezioni respiratorie scompensano le malattie sottostanti e possono dare complicanze“, ha dichiarato l’esperto all’Adnkronos Salute.
L’infettivologo ha inoltre sottolineato che spesso, in questi casi, non è l’infezione acuta in sé a rappresentare il rischio maggiore, ma l’aggravamento delle condizioni generali del paziente. “Sono proprio questi scompensi, su altre condizioni croniche che spesso portano all’ospedalizzazione e al decesso“, spiega.
Di cosa ha bisogno il Pontefice
Secondo il professor Andreoni, per un paziente con patologie pregresse come il Papa, il riposo è fondamentale per evitare complicazioni. “Dovrebbe stare a riposo, ma i doveri d’ufficio lo chiamano. La convalescenza è molto importante“, ha affermato.
L’esperto suggerisce anche di approfondire le cause dello scompenso respiratorio del Pontefice per capire se l’origine sia cardiaca o polmonare: “Andrebbe indagato – ma immagino i suoi medici già l’abbiano fatto – cosa crea lo scompenso e dove colpisce, se il cuore o i polmoni, visto l’affaticamento di ieri. Potrebbe essere una bronchite asmatica curata con il cortisone“.
Infine, l’esperto ribadisce quanto sia importante la convalescenza per il recupero di un paziente fragile: “Purtroppo in questi casi piove sul bagnato e anche un banale virus respiratorio può far preoccupare. Ripeto, convalescenza tranquilla senza stress e riposo“, conclude.